Proseguendo la sua strategia di internazionalizzazione, Artemide, l'azienda delle lampade di design, punta i riflettori sull'India dove ha oggi ha inaugurato il suo primo showroom. Dopo aver consolidato la presenza in Cina, un mercato difficile per via della contraffazione, la societa' fondata da Ernesto Gismondi, ha deciso di lanciarsi alla conquista dell'altro gigante asiatico dove sta emergendo una nuova classe di ricchi in grado di comprare i beni di lusso del Made in Italy.
La societa' milanese, che ha un giro d'affari di 125 milioni di euro, non sembra patire la recessione. Nei primi 8 mesi dell'anno, il fatturato e' in aumento dell'11%, mentre continua a sfornare nuovi modelli, sono gia' 68 quest'anno, grazie a un team di architetti internazionali.
''Pensiamo che sia il momento giusto per arrivare su questo mercato che per la sua grandezza e varieta' e molto complesso - dice Gismondi in un'intervista all'ANSA poco prima dll'inaugurazione del primo punto vendita nel sud di New Delhi. A questo ne seguiranno altri tre a Mumbai, Bangalore e Chennai entro la fine dell'anno.
Per lo sbarco in India ''abbiamo scelto di unirci a un partner locale che da anni distribuisce i nostri prodotti e che ci puo' veremente offrire un supporto logistico e di conoscenza di questa realta''' ha aggiunto. Si tratta di una joint venture, in cui Artemide ha il 70%, metre il resto e' del socio indiano Shimera. L'entita' dell'investimento ''e' ingente'' perche' si tratta di aprire dei negozi, organizzare gli eventi e curare le campagen promozionali.
''Abbiamo la forza di un marchio che e' sinonimo di qualita' del prodotto - spiega il 79 enne Gismondi non nascondendo pero' i dubbi sul trovare la clientela adeguata in Paesi come la Cina, ma ancora piu' l'India, dove non c'e' ancora una grande attenzione all'arredo domestico. ''I ricchi ci sono, ma la ricchezza da queste parti non produce cultura'' e '' mentre un vestito o una borsa di marca e' uno status symbol, una lampada non lo e' ancora. La nostra sfida e' proprio questa: far si' che i 150 milioni di indiani che si possono permettersi i nostri prodotti siano orgogliosi di avere in casa una lampada di Artemide''.
Nonostante l'80% del fatturato sia ancora concentrato in Europa (soprattutto Germania e Francia), il tasso di crecsita piu' forte e' sui mercati emergenti. La Cina, dove ci sono quattro showroom (piu' un quinto a Hong Kong) contribuisce con 3 milioni di dollari, ma c'e' il grosso problema della contraffazione dilagante. ''Imitano i nostri prodotti, il nostro marchio e perfino gli stand alle fiere. Ovviamente sono copie di pessima qualita' e destinate a una vita breve'' spiega Gismondi.
La societa' fondata nel 1959 e con 60 punti vendita nel mondo vede l'India anche come un ricco mercato per l'arredo di uffici e hotel. ''Siamo in gara per una commessa di illuminare una catena di hotel in costruzione nei pressi del nuovo aeroporto di New Delhi - spiega l'amministratore delegato Dario Fumagalli, secondo il quale c'e' in India una grande richiesta da parte degli achitetti e studi di ingegneria di moderni concetti di illuminazione.
La societa' milanese, che ha un giro d'affari di 125 milioni di euro, non sembra patire la recessione. Nei primi 8 mesi dell'anno, il fatturato e' in aumento dell'11%, mentre continua a sfornare nuovi modelli, sono gia' 68 quest'anno, grazie a un team di architetti internazionali.
''Pensiamo che sia il momento giusto per arrivare su questo mercato che per la sua grandezza e varieta' e molto complesso - dice Gismondi in un'intervista all'ANSA poco prima dll'inaugurazione del primo punto vendita nel sud di New Delhi. A questo ne seguiranno altri tre a Mumbai, Bangalore e Chennai entro la fine dell'anno.
Per lo sbarco in India ''abbiamo scelto di unirci a un partner locale che da anni distribuisce i nostri prodotti e che ci puo' veremente offrire un supporto logistico e di conoscenza di questa realta''' ha aggiunto. Si tratta di una joint venture, in cui Artemide ha il 70%, metre il resto e' del socio indiano Shimera. L'entita' dell'investimento ''e' ingente'' perche' si tratta di aprire dei negozi, organizzare gli eventi e curare le campagen promozionali.
''Abbiamo la forza di un marchio che e' sinonimo di qualita' del prodotto - spiega il 79 enne Gismondi non nascondendo pero' i dubbi sul trovare la clientela adeguata in Paesi come la Cina, ma ancora piu' l'India, dove non c'e' ancora una grande attenzione all'arredo domestico. ''I ricchi ci sono, ma la ricchezza da queste parti non produce cultura'' e '' mentre un vestito o una borsa di marca e' uno status symbol, una lampada non lo e' ancora. La nostra sfida e' proprio questa: far si' che i 150 milioni di indiani che si possono permettersi i nostri prodotti siano orgogliosi di avere in casa una lampada di Artemide''.
Nonostante l'80% del fatturato sia ancora concentrato in Europa (soprattutto Germania e Francia), il tasso di crecsita piu' forte e' sui mercati emergenti. La Cina, dove ci sono quattro showroom (piu' un quinto a Hong Kong) contribuisce con 3 milioni di dollari, ma c'e' il grosso problema della contraffazione dilagante. ''Imitano i nostri prodotti, il nostro marchio e perfino gli stand alle fiere. Ovviamente sono copie di pessima qualita' e destinate a una vita breve'' spiega Gismondi.
La societa' fondata nel 1959 e con 60 punti vendita nel mondo vede l'India anche come un ricco mercato per l'arredo di uffici e hotel. ''Siamo in gara per una commessa di illuminare una catena di hotel in costruzione nei pressi del nuovo aeroporto di New Delhi - spiega l'amministratore delegato Dario Fumagalli, secondo il quale c'e' in India una grande richiesta da parte degli achitetti e studi di ingegneria di moderni concetti di illuminazione.