sabato 13 dicembre 2014
venerdì 5 dicembre 2014
domenica 30 novembre 2014
sabato 1 novembre 2014
martedì 28 ottobre 2014
martedì 22 luglio 2014
sabato 19 luglio 2014
Made in Italy, nuove etichette penalizzano importazioni vino e olio oliva
Su ANSA (mio articolo)
Tonnellate di prodotti alimentari e di alcolici provenienti dall'Unione Europea sono bloccati nei porti indiani perché non conformi alle nuove regole in materia di etichettatura. Tra questi ci sono anche 35 container con olio di oliva italiano e spagnolo fermi da circa due mesi a Mumbai. "Queste bottiglie d'olio d'oliva - ha detto all'ANSA Amit Lohani, responsabile del Forum of Indian Food Importers (Fifi), associazione che rappresenta gli importatori di prodotti alimentari - non sono state sdoganate perché nell'etichetta non è indicato il contenuto di sale. Le autorità stanno interpretando alla lettera le normative in materia di sicurezza alimentare, ma spesso è impossibile per i produttori adeguarsi perché sono troppo stringenti". ''Potrebbe trattarsi - ha osservato dall'Italia l'esperto dell'Unaprol Giulio Scatolini - di una richiesta di applicazione delle 'etichette nutrizionali' previste per il 2016 sulla base di un regolamento comunitario del 2011 e che prevedono l'indicazione in chiaro di tutte le voci, ad esempio 'Cloruro di sodio: tracce o assente', un po' come avviene nelle analisi del sangue''. Nel caso del vino o dell'olio si tratta di un unico ingrediente e molti produttori si rifiutano di apporre un'etichetta specifica per il mercato indiano. "Stiamo cercando di sbloccare la situazione - aggiunge - ma temo che nel frattempo l'olio sia andato a male dopo essere rimasto fermo nei magazzini senza frigo a temperature di oltre 40 gradi". Da diversi mesi, le autorità indiane hanno deciso di applicare con più severità i regolamenti in materia di frode alimentare rafforzando i controlli nelle dogane di porti e aeroporti. In particolare, le etichette originali devono essere in inglese e indicare tutti gli ingredienti. Questo 'giro di vite' è però stato visto come un tentativo di protezionismo commerciale e, di recente, anche come una ritorsione al blocco delle importazioni dei mango di varietà 'Alphonso' da parte dell'Unione Europea dopo che erano stati trovati alcuni insetti in una consegna (il blocco è stato poi revocato). "Non sono in grado di dare delle stime precise - ha detto Gurdeep Bagga, uno dei principali importatori di vino italiano - ma di sicuro le importazioni dall'Italia e dall'Europa sono state fortemente danneggiate dall'applicazione di queste nuove regole". Il consumo di vino in India cresce del 20-25% all'anno, ma le importazioni sono frenate dai super dazi doganali che sono di circa il 160% e ora anche dalle nuove normative sulle etichette. "Sono stati fermati anche container di vini italiani, alcuni dei quali sono poi stati successivamente sdoganati" spiega Carmelo Barbarello, addetto commerciale dell'ambasciata d'Italia a New Delhi. "L'Unione Europea, che ha la competenza esclusiva in materia di commercio - aggiunge - sta mantenendo un fitto dialogo sull'argomento con la Fssai (l'Authority per la sicurezza e gli standard alimentari), per cercare di risolvere l'impasse che coinvolge non solo il vino ma, in tema di etichette, tutti i prodotti alimentari esportati in India". A settembre è prevista la visita a New Delhi di una delegazione della Ue per contatti con il nuovo governo di Narendra Modi in cui sarà discusso anche il tema degli ostacoli commerciali. "Il nuovo governo ha promesso di creare delle condizioni più favorevoli per il business - conclude Bagga - e se vuole mantenere fede alle promesse deve eliminare queste distorsioni e le complessità burocratiche che penalizzano le importazioni"
Tonnellate di prodotti alimentari e di alcolici provenienti dall'Unione Europea sono bloccati nei porti indiani perché non conformi alle nuove regole in materia di etichettatura. Tra questi ci sono anche 35 container con olio di oliva italiano e spagnolo fermi da circa due mesi a Mumbai. "Queste bottiglie d'olio d'oliva - ha detto all'ANSA Amit Lohani, responsabile del Forum of Indian Food Importers (Fifi), associazione che rappresenta gli importatori di prodotti alimentari - non sono state sdoganate perché nell'etichetta non è indicato il contenuto di sale. Le autorità stanno interpretando alla lettera le normative in materia di sicurezza alimentare, ma spesso è impossibile per i produttori adeguarsi perché sono troppo stringenti". ''Potrebbe trattarsi - ha osservato dall'Italia l'esperto dell'Unaprol Giulio Scatolini - di una richiesta di applicazione delle 'etichette nutrizionali' previste per il 2016 sulla base di un regolamento comunitario del 2011 e che prevedono l'indicazione in chiaro di tutte le voci, ad esempio 'Cloruro di sodio: tracce o assente', un po' come avviene nelle analisi del sangue''. Nel caso del vino o dell'olio si tratta di un unico ingrediente e molti produttori si rifiutano di apporre un'etichetta specifica per il mercato indiano. "Stiamo cercando di sbloccare la situazione - aggiunge - ma temo che nel frattempo l'olio sia andato a male dopo essere rimasto fermo nei magazzini senza frigo a temperature di oltre 40 gradi". Da diversi mesi, le autorità indiane hanno deciso di applicare con più severità i regolamenti in materia di frode alimentare rafforzando i controlli nelle dogane di porti e aeroporti. In particolare, le etichette originali devono essere in inglese e indicare tutti gli ingredienti. Questo 'giro di vite' è però stato visto come un tentativo di protezionismo commerciale e, di recente, anche come una ritorsione al blocco delle importazioni dei mango di varietà 'Alphonso' da parte dell'Unione Europea dopo che erano stati trovati alcuni insetti in una consegna (il blocco è stato poi revocato). "Non sono in grado di dare delle stime precise - ha detto Gurdeep Bagga, uno dei principali importatori di vino italiano - ma di sicuro le importazioni dall'Italia e dall'Europa sono state fortemente danneggiate dall'applicazione di queste nuove regole". Il consumo di vino in India cresce del 20-25% all'anno, ma le importazioni sono frenate dai super dazi doganali che sono di circa il 160% e ora anche dalle nuove normative sulle etichette. "Sono stati fermati anche container di vini italiani, alcuni dei quali sono poi stati successivamente sdoganati" spiega Carmelo Barbarello, addetto commerciale dell'ambasciata d'Italia a New Delhi. "L'Unione Europea, che ha la competenza esclusiva in materia di commercio - aggiunge - sta mantenendo un fitto dialogo sull'argomento con la Fssai (l'Authority per la sicurezza e gli standard alimentari), per cercare di risolvere l'impasse che coinvolge non solo il vino ma, in tema di etichette, tutti i prodotti alimentari esportati in India". A settembre è prevista la visita a New Delhi di una delegazione della Ue per contatti con il nuovo governo di Narendra Modi in cui sarà discusso anche il tema degli ostacoli commerciali. "Il nuovo governo ha promesso di creare delle condizioni più favorevoli per il business - conclude Bagga - e se vuole mantenere fede alle promesse deve eliminare queste distorsioni e le complessità burocratiche che penalizzano le importazioni"
mercoledì 2 luglio 2014
martedì 8 aprile 2014
mercoledì 12 febbraio 2014
lunedì 3 febbraio 2014
martedì 28 gennaio 2014
Marò: delegazione bicamerale in missione a New Delhi il 27 e 28 gennaio
Questo il comunicato della delegazione dei 16 parlamentari diffuso al termine della loro visita
Una delegazione di sedici membri del Parlamento
Italiano, guidata dai Presidenti delle Commissioni Esteri e Difesa del Senato e
della Camera dei
Deputati e dal Vice Presidente del Senato, si
e’ recata in missione in India il 27 e 28 gennaio per esprimere il forte
sostegno e la solidarieta’ del Parlamento nei confronti dei due sotto-ufficiali
della Marina Italiana, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti in
India dal 15 febbraio 2012,
a seguito dell’incidente della nave
Enrica Lexie.
A
Nuova Delhi, i membri della delegazione hanno incontrato gli Ambasciatori dei
Paesi dell’Unione Europea e di altri partner per sottolineare i riflessi
internazionale della vicenda, che coinvolge due militari italiani che, su una
nave battente bandiera italiana, erano impegnati in un’attivita’ di contrasto
alla pirateria in acque
internazionali.
I
membri della delegazione italiana non hanno potuto incontrare i propri omologhi
del Parlamento indiano, dato che lo stesso in questi giorni non e’ in sessione
e la coincidenza delle celebrazioni della Festa della Repubblica indiana. Essi
hanno tuttavia chiesto che tali incontri con le Commissioni Esteri e Difesa del
Parlamento indiano possano aver luogo al piu presto per avviare un dialogo a
livello parlamentare volto a favorire una soluzione equa ed onorevole del caso,
nell’interesse di due Paesi che hanno sempre tra loro mantenuto esemplari legami
di amicizia.
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