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L'inchiesta della polizia indiana su presunte tangenti pagate per la fornitura all'India di 12 elicotteri AgustaWestland (Finmeccanica) sarebbe a un punto morto a causa della mancanza di prove documentali. Lo riferisce oggi il Times of India. A oltre due anni dallo scandalo che ha coinvolto un ex generale dell'Aeronautica indiana, "le autorità italiane - si legge - non hanno inviato all'India nemmeno un documento probante ('documentary evidence') per accertare le accuse di corruzione e di associazione a delinquere". Secondo il giornale, l'Ufficio centrale di Investigazione (Cbi), che è la 'Fbi indiana', "ha ottenuto diversi documenti dagli investigatori italiani da canali informali, ma non a livello diplomatico". Soltanto con degli atti ufficiali è possibile provare le irregolarità. L'India aveva chiesto la collaborazione anche di altri Paesi coinvolti nel riciclaggio delle tangenti veicolate attraverso diversi mediatori. Si tratta di Regno Unito, Tunisia, Svizzera, Isole Cayman, Singapore, Isole Vergini britanniche, Mauritius e Emirati Arabi. Tuttavia, precisa un funzionario della Cbi citato dal giornale, "nessuno ha risposto alle richieste di New Delhi"
L'inchiesta della polizia indiana su presunte tangenti pagate per la fornitura all'India di 12 elicotteri AgustaWestland (Finmeccanica) sarebbe a un punto morto a causa della mancanza di prove documentali. Lo riferisce oggi il Times of India. A oltre due anni dallo scandalo che ha coinvolto un ex generale dell'Aeronautica indiana, "le autorità italiane - si legge - non hanno inviato all'India nemmeno un documento probante ('documentary evidence') per accertare le accuse di corruzione e di associazione a delinquere". Secondo il giornale, l'Ufficio centrale di Investigazione (Cbi), che è la 'Fbi indiana', "ha ottenuto diversi documenti dagli investigatori italiani da canali informali, ma non a livello diplomatico". Soltanto con degli atti ufficiali è possibile provare le irregolarità. L'India aveva chiesto la collaborazione anche di altri Paesi coinvolti nel riciclaggio delle tangenti veicolate attraverso diversi mediatori. Si tratta di Regno Unito, Tunisia, Svizzera, Isole Cayman, Singapore, Isole Vergini britanniche, Mauritius e Emirati Arabi. Tuttavia, precisa un funzionario della Cbi citato dal giornale, "nessuno ha risposto alle richieste di New Delhi"
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