martedì 19 aprile 2011
Missione di Confindustria in visita a Magneti Marelli
Prodotti di qualità e soluzioni elettroniche di avanguardia sono le chiavi con cui le imprese italiane operanti nel settore della componentistica per auto potranno aprire la porta del mercato indiano. E' quanto è emerso oggi durante una visita di una quarantina di imprenditori italiani all'impianto in India della Magneti Marelli UM Electronic Systems Pvt. Ltd. La delegazione, giunta nell'ambito di un progetto concepito dalla Confindustria per fare del 2011 "l'anno dell'Indià, visiterà anche domani e giovedì il polo industriale di Pune dove la joint venture di Fiat con l'indiana Tata produce vari modelli per il mercato indiano. Costruita nel polo tecnologico di Manesar-Gurgaon, a sud di New Delhi, la fabbrica visitata oggi è stata inaugurata un anno fa come parte della costellazione Magneti Marelli in India che conta sei joint-venture fra cui una del settore Powertrain, e sette unità produttive. "Il mercato indiano è destinato a diventare in tempi brevi il quarto del mondo per l'automobile dopo Cina, Usa e Giappone - ha spiegato all'ANSA l'amministratore delegato Fabrizio Righetti - mentre è già il secondo per i veicoli a due ruote". Inoltre, ha sottolineato, "altro elemento favorevole è che il contenuto elettronico dei veicoli è destinato a crescere, con tecnologie innovative che permettano fra l'altro di risolvere il problema dell'inquinamento ambientale". Intervenendo in un seminario organizzato in collaborazione con l'Ice ieri a New Delhi, uno dei presidenti della Ficci (organismo indiano partner della Confindustria), Neeraj Kanwar, ha ricordato che il settore automobilistico è cresciuto nell'ultimo anno ad un ritmo molto superiore (15%) di quello del prodotto interno lordo indiano (9%). Kanwar ha poi detto che 'l'India è certo un paese attraente per il basso costo di produzione, ma ora l'obiettivo del governo é di diventarlo anche per la qualità del prodotto ed in questo ambito l'Italia è il partner ideale, il partner professionale a cui guardiamo". Allo stato attuale rappresenta un mercato competitivo, in cui sono presenti tutti i mayor player occidentali, ma che di fatto è controllato al 50% dall'industria automobilistica giapponese ed al 25% da quella indiana. E a fronte dei progressi registrati da Magneti Marelli nel principale mercato asiatico, la Cina (+40% nel volume d'affari nel 2010 rispetto all'anno precedente), anche la crescita del gruppo in India è stata importante: "Combattere ad armi pari in India con la concorrenza è possibile - ha aggiunto Righetti -come hanno dimostrato i nostri risultati dell'ultimo triennio", con un turnover che ha raggiunto lo scorso anno i 100 milioni di euro, raddoppiando i risultati del 2009.
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