Circa 300 mila persone hanno visitato il padiglione italiano al Salone del Libro di Kolkata (ex Calcutta), la piu' grande fiera letteraria in India, dove il Belpaese era quest'anno ospite d'onore. Nei 12 giorni della rassegna, che si e' chiusa ieri, si sono alternati sul palco una ventina di scrittori e artisti italiani, tra cui Beppe Severgnini che ha inaugurato l'evento, Dacia Maraini, l'archeologo e storico Valerio Massimo Manfredi e l'emergente Pietro Grossi ('Incanto'). ''E' stato uno dei piu' importanti eventi a Calcutta dedicati all'Italia e ha visto una grande partecipazione di pubblico, proveniente da tutte le classi sociali, perche' proprio questa e' la caratteristica di questa fiera, a cui si accede liberamente senza un biglietto di ingresso'' ha detto all'ANSA il console Joel Melchiori. Soddisfatti anche gli editori italiani guidati dall'Associazione Italiana Editori (Aie) che hanno tenuto una cinquantina di incontri d'affari con partner indiani da cui e' emerso un particolare interesse per l'editoria per bambini. E' stata un'occasione anche per scoprire autori bengalesi ancora sconosciuti al pubblico italiano. E' il caso del poeta Jibanananda Das, uno dei piu' importanti dopo il genio di Tagore, tradotto in italiano per la prima volta dalla giovane studiosa di lingue orientali Carola Erika Lorea. Tra le star internazionali della kermesse si segnala l'ex giocatore di cricket pachistano e ex play boy Imran Khan, ora a capo di un partito politico e gli scrittori indiani Vikram Seth ('Il ragazzo giusto') e Chetan Bhagat, diventato famoso per 'Una Notte al call center'
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